L’assistenza sanitaria padovana

In prima fila per fronteggiare l’emergenza Coronavirus

L’ospedale di Padova preso a modello in tutto il mondo nella lotta al Covid 19

È un momento difficile per tutti, e non solo in Italia. Il virus Covid 19 si è abbattuto su tutti noi con la forza di un uragano e non molla ancora la presa. Ma nel fronteggiare l’epidemia, l’ospedale di Padova ha fatto scuola in tutto il mondo.  Così come sono state proprio due aziende padovane a contribuire alla realizzazione di strumenti innovativi, particolarmente utili nelle fasi di emergenza. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Breve storia di una grande scuola medica

La storia dell’assistenza sanitaria della nostra città inizia da lontano, con l’ospedale di San Francesco Grande, fondato nel 1414 per volontà di due cittadini padovani: Baldo Bonafari e di sua moglie Sibilla de Cetto.

L’”Ospitale” di San Francesco Grande era un’opera caritatevole, destinata ad accogliere e curare i malati, i bisognosi, gli indigenti.
Forse gli stessi coniugi non potevano immaginare che dalla loro iniziativa benefica sarebbe nata una grande scuola medica, tra le più importanti d’Europa.

L’ospedale padovano occupava l’isolato tra le attuali vie San Francesco, del Santo e Galileo Galilei, e disponeva di tutto quanto al tempo lo rendeva una struttura autonoma.
Inoltre, già alla metà del Cinquecento al suo interno si tengono le prime lezioni “cliniche” al letto del malato, in breve trasformate in veri e propri corsi pratici per gli studenti in medicina. 

L’interazione tra l’ospedale civile e l’Università di Padova si rafforza nel Settecento con l’inaugurazione del “Nuovo Ospedale” Giustinianeo, che ospita da subito la Clinica medica e la Clinica chirurgica.

Con il passare del tempo, lo sviluppo dell’attività assistenziale e di studio porta con sé anche un visibile ampliamento delle strutture edilizie ospedaliere in città.

Nel corso del Novecento vengono realizzati gli attuali Policlinico, il Monoblocco, alla metà degli anni Cinquanta la palazzina di Pediatria e quasi contemporaneamente tutte le altre Cliniche universitarie, facendo diventare così l’ospedale di Padova una città nella città.
Una realtà di alta specializzazione, della quale si è molto parlato in questo periodo.

L’ospedale di Padova oggi: in prima fila nell’emergenza Covid 19

Nell’ultima decade di febbraio, quando è iniziata l’epidemia nei focolai di Codogno in Lombardia e Vo’ Euganeo in Veneto, questa parte del nordest sembrava condannata.

Padova era la seconda provincia più colpita d’Italia, per numero di contagiati, ricoverati e deceduti. Un mese e mezzo dopo, il Covid 19 non è sconfitto, ma almeno qui è in vistosa frenata.  Dati alla mano, a metà/fine aprile il Veneto ha un terzo delle vittime dell’Emilia Romagna, metà del Piemonte, un quindicesimo della Lombardia.

I fattori che hanno portato al tempestivo contenimento del virus sono stati molteplici.
Ma soprattutto, in pochissimi giorni l’Azienda Ospedaliera di Padova è stata in grado di organizzare una task force di ricercatori, studiosi, operatori sanitari, medici e infermieri che è stata riconosciuta come un’eccellenza a livello mondiale. 

Il New York Times, l’Università di Harvard e molti analisti internazionali continuano a citare l’esempio del sistema padovano, e in particolare il reparto di Terapia Intensiva, come un modello a cui ispirare le politiche di assistenza sanitaria in casi di emergenza come quello che stiamo vivendo.

Dal distretto Biomedicale, innovativi kit diagnostici 

La nostra città, oltre a poter vantare un ospedale con cure d’eccellenza anche per le patologie extra-Coronavirus, ha un ulteriore punto di forza. Ci riferiamo al distretto Biomedicale, che ha il suo apice proprio fra Padova e Verona.

Le dimensioni delle imprese del distretto sono medio-piccole, ma tutte fortemente orientate alla ricerca e all’innovazione in più settori: Terapia Riabilitazione e Ortoprotesica, Attrezzature e Arredo tecnico, Biotecnologia medica e altre ancora.

Proprio dalla collaborazione di due aziende padovane, EZ Lab e AB Analitica, è già in commercio un kit che permette di analizzare in circa 3 ore fino a 100 campioni provenienti dai tamponi nasofaringei, in grado di estrarre l’RNA virale, amplificarlo e replicarlo in tempo reale per individuare l’eventuale presenza di infezione da Covid-19, e verificare fino a 400 campioni al giorno.

L’innovazione di questo strumento garantisce agli operatori di laboratorio, tramite la semplice lettura di un QR Code posizionato sulla confezione, di essere in possesso di materiale a norma di legge e dalla provenienza certificata, grazie alla tecnologia blockchain (catena a blocchi)

Malgrado il Covid 19 non sia ancora sconfitto e i ricercatori siano tuttora al lavoro per realizzare il vaccino, possiamo non essere orgogliosi di tutto questo?

Dove si trova
Azienda Ospedaliera di Padova
Via Nicolò Giustiniani 2
Distanza da ApartmentsPadova: guarda sulla mappa

Ospedale Giustinianeo
Via Ospedale Civile
Distanza da ApartmentsPadova: guarda sulla mappa

Ospedale Sant’Antonio
Via Jacopo Facciolati 71
Distanza da ApartmentsPadova: guarda sulla mappa

IOV- Ospedale Busonera
Via Gattamelata 64
Distanza da ApartmentsPadova: guarda sulla mappa

Photo via:
envato.com
musme.it
difesadelpopolo.it

Taggato: Tag